martedì 23 agosto 2016

Giugliano, un rogo forse doloso, brucia i rifiuti e la vegetazione che costeggia il Lago Patria.

Foto d'archivio dell'ingresso al Lago dalla Domitiana.
Forse è il caso di citare il vecchio detto “ Crolla la siepe e si aggiusta la strada”, questo è il momento di capire chi è l’ente proprietario del circumlago.

Finora, sempre stato uno scaricabarile delle competenze tra i comuni di Giugliano e quello di Castel Volturno che hanno sempre cercato di tirarsi fuori dalle responsabilità, un esempio, il tratto di strada che dalla centrale idrovora sbocca sulla Domitiana da anni piena di rifiuti e ricettacolo di calcinacci e materiali di ogni tipo, dovrebbe ricadere sotto la giurisdizione del Comune casertano, ma, siccome si trova all’estrema periferia Sud e non porta benefici finanziari, è abbandonata a se stessa.

La strada che circonda il lago, e le sue pescose acque, dovrebbero ricadere sotto la gestione del Comune di Giugliano, quest’incendio che sia di natura spontanea, accidentale, o addirittura dolosa, dovrebbe mettere i due sindaci in forte fibrillazione perché scoppiato neanche a farlo apposta su tutti e due territori, sarebbe scoppiato sul tratto della strada di penetrazione dalla Domitiana per poi propagarsi lungo il perimetro di competenza giuglianese.

Siccome da più di quattro anni, questa perla che Dio ha voluto posare a cavallo delle due Provincie di Caserta e Napoli definita urbanisticamente “Lago Patria”, si trova in forte sofferenza e in un totale vergognoso stato di abbandono per apatia e cecità politica, anche considerando che i due sindaci Demetrio Russo, di Castel Volturno, e il sindaco di Giugliano Antonio Poziello hanno ereditato la situazione del Lago Patria, però sarebbe ora di entrare in gioco e mostrare il loro potenziale.

I residenti che vivono queste periferie, giustamente sono indignati e arrabbiati verso i governi delle due città comproprietarie, anche in considerazione che questa perla, se sfruttata a dovere, potrebbe portare tantissimi benefici sia nelle casse comunali, che nei cassetti degli esercizi presenti sulla sponde che ancora cercano di resistere e non soccombere, quest’incendio cade come il cacio sui maccheroni, e il momento di trovare un accordo comune tra i due comuni secondo le giuste proporzioni e riportare Lago Patria al suo meritato splendore.

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