martedì 23 agosto 2016

Giugliano, ci voleva una sparatoria tra disperati per far scattare i controlli nella zona d Licola mare.

Foto: Il Mattino di Napoli.
Locazioni a immigrati irregolari, il blitz a Licola ha mostrato la reale situazione della speculazione delle locazioni agli immigrati.

Costruzioni fatiscenti e antigieniche date in locazioni e utilizzate in sovraffollamento per risparmiare, scantinati umidi e maleodoranti, utilizzati come abitazioni da decine di persone, in alcuni di questi, si praticava anche la prostituzione, niente di nuovo sotto il sole, una situazione che si protrae da un trentennio senza mai nessun controllo da parte delle istituzioni ben sapendo che la povertà porta alla schiavitù della malavita, con la proliferazione della droga e della prostituzione.

L’Azione di controllo è scattata dopo avvenuto il fatto di sangue nella zona di Licola mare, una zona che il terremoto del 1980 trasformò in centro di sfollati prevalentemente puteolani per poi lasciare il campo in mano agli extracomunitari creando la ghettizzazione e l’invivibilità a gestione quasi esclusivamente di colore, il tutto con la consapevolezza delle istituzioni e della varie Amministrazioni che si sono succedute al governo della città.

I carabinieri della Compagnia di Giugliano, insieme ai colleghi della Stazione di Varcaturo, e agli agenti della Polizia Municipale, hanno effettuato un blitz questa mattina mettendo allo scoperto un situazione nota a tutti, ma dove pochi volevano mettere le mani, i maggiori responsabili di questa ghettizzazione sono i proprietari degli immobili, i quali, hanno dato in locazione abitazioni e scantinati lasciati dai puteolani a immigrati clandestini a nero, lucrando sulla miseria, con la complicità della politica.

All’azione di contrasto all’illegalità è stato presente anche il Primo cittadino di Giugliano, Antonio Poziello, il quale ha preso atto personalmente della reale situazione di degrado umano nella quale versa una parte del suo territorio, quel territorio, dove da anni le sentinelle volontarie gridano aiuto inascoltato, sentinelle come: Lucia De Cicco, Stefano Franciosi, Giovanni Caruso, e tante altre persone che hanno dedicato la lor vita alla difesa del territorio, e che più di una volta hanno alzato la loro voce inutilmente.

Il sindaco Antonio Poziello rammaricandosi ha preso atto che Licola è veramente diventata terra di nessuno, dov'é necessario che lo Stato faccia sentire la propria presenza con il rispetto delle regole e le leggi per riaffermare la normale vivibilità, il compito è arduo ma non impossibile, sarebbe ora che la politica oltre a riscuotere le tasse dai cittadini virtuosi trovasse anche il modo di tutelarli e soprattutto di riappropriarsi di un territorio una volta bellissimo, ma ormai spento e degradato.

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